Cari scrittori, sono Franklin e ritorno dopo tanto tempo a scrivere sulla Gazzetta!
Mi scuso a nome di tutta la redazione per non aver scritto in questo periodo.
Oggi ho intenzione di raccontare una storia inventata da me.
Un racconto d'avventura...
Una navigata avventurosa...
Stavamo navigando su una barca nel mare aperto al tramonto. Eravamo in 6: io, con il mio carattere curioso, ero su un lato della barca intento ad osservare, con i miei occhi castani e con il mio fidato binocolo, il paesaggio circostante, Erica era vicino a me, che scattava foto con la sua macchinetta, Samuel e Alessio prendevano il sole mostrando i loro fisici imponenti al vento, Francesca che, con i suoi occhiali leggeva il libro di un' avventura di Jules Verne, seduta su una sedia, e Ludovica che era in cabina a preparare la cena.
Il tutto è durato un momento che nessuno si aspettava e per circa 2 ore e mezza 3. In quel momento i mare era quieto e il sole tramontava creando effetti spettacolari. Insomma tutto normalmente.
Ma ad un tratto uno squalo si avvicinò ala barca e con un morso creò un buco sula chiglia. La barca si muoveva e perdeva equilibrio. c'era Ludovica in cabina che gridava come una matta, perchè si era buttata il brodo addosso e diceva:" i miei vestiti, il mio brodo, aiutooo! Aiuto!!
Dissi a Francesca di scendere a tranquillizzarla e con lei anche Erica che però voleva starmi vicino. Samuel e Alessio presero dei secchi e tolsero rapidamente l'acqua dalla barca che lentamente affondava. Io e Erica dovevamo fare il resto.
Sulla barca era un caos: Francesca era diventata vecchia nel sentir gridare Ludovica, mentre io dovevo sopportare le lagne dei due "muchi man" che si erano stancati. Nel frattempo, Erica prese l'arpione e disse:"Anto, tienimi stretta che devo fare qualcosa di pericoloso e violento!"
Io pensavo:"Ma che gli passa per la testa?"e la abbracciai. Samuel e Alessio scherzavano dicendo:"Ullallah!"(Stavano rosicando)
Lei prese l'arpione e lo lanciò verso lo squalo ma non riuscì. Ci riprovò e alla fine ce la fece. La situazione era pericolosissima, iniziavo a comprendere l'ansia di Ludovica, Francesca che non la sopportava più, Ale e Samu erano sfiniti ma intanto non avevano i muscoli solo per farsi le foto con le nostre belle compagne di viaggio.
Dicevo tra me e me:" Ma perchè non mi sono portato Paolino, lui avrebbe saputo sicuro cosa fare?"
Erica aveva paura come me e pensai:"Devo salvare la barca, Erica e i miei amici!"
Allora era il momento decisivo in cui tutto dipendeva solo d me. Nel frattempo Ludo e Francesca erano salite dalla cabina per aiutare. Mi agganciai a una corda, mi misi una maschera da sub e m immersi in destinazione sotto la barca. Feci lanciare dalla barca un pezzo di legno grosso per rintoppare il buco nella chiglia. Ce l'avremmo fatta a rintoppare il buco e a sopravvivere?
Io ci credevo e ce la misi tutta e con un sacco di tentativi ci riuscii. Ma ad una tratto persi i sensi per la fatica e finii sul fondale marino. Salvai i miei amici ma io ero vicino alla fine. Samuel capì tutto e con un tuffo di gran classe mi riportò salvo sulla barca. Ero vivo ma privo di sensi. Tutti mi accudirono: da quasi morto sentivo Alessio che mi saltava addosso per farmi respirare e qualcuno intorno a me che mi faceva la respirazione bocca a bocca...Se Paolino avesse visto quella scena non so che espressione avrebbe fatto...
Ripresi i sensi e Ludovica mi diede un o' del brodo che era rimasto nella pentola e mi fece star meglio.
Intanto il mare era rosso di sangue con lo squalo che era ormai all'inferno. Ed era quel sangue che ci mostrò l'impresa che avevamo compiuto...
Spero che questa storia vi sia piaciuta.
Rilasciate commenti e chiedete curiosità se ne avete.
Da FRANKLIN è tutto. Un saluto e sempre forza Milan!!!!!